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Rinnovata la convenzione tra Istituto di Agazzi e Acli di Arezzo

Rinnovata la convenzione tra Acli di Arezzo e Istituto di Agazzi. Le due realtà hanno dato seguito e ampliato una sinergia che, anche per il 2024, sarà orientata a una reciproca fruizione dei servizi finalizzata a consolidare una rete territoriale volta a fornire risposte puntuali e professionali a diversi bisogni in ambito sanitario, previdenziale e sociale. Acli e Istituto di Agazzi, collegate da una comune identità cristiana, avevano siglato una prima convenzione nel corso del 2022 che ha permesso di avviare un percorso di collaborazione che proseguirà ora con la previsione di ulteriori vantaggi.

L’accordo prevede per i tesserati del sistema aclista l’accesso con tariffe agevolate ad alcuni servizi riabilitativi in regime ambulatoriale dell’Istituto di Agazzi, con percorsi terapeutici individuali o di gruppo orientati al recupero di funzioni motorie, cognitive e comunicative di pazienti con problematiche neurologiche o ortopediche attraverso un’equipe multiprofessionale con specialisti di diversi settori e strumentazioni tecnologiche all’avanguardia. Le Acli saranno invece impegnate su diversi fronti a partire dalla promozione di una corretta informazione su ambiti quali la tutela del malato e la tutela in caso di malattie professionali per permettere al paziente di godere dei propri diritti, oltre a fornire assistenza e consulenza relativa a diverse pratiche sociali attraverso anche lo Sportello Famiglia. «Fare rete è una delle nostre priorità – spiega Luigi Scatizzi, presidente provinciale delle Acli. – La rinnovata convenzione con l’Istituto “Madre della Divina Provvidenza” dei Padri Passionisti di Agazzi si inserisce nel percorso avviato dalla nostra associazione per offrire servizi e agevolazioni agli associati e ai circoli, con particolare attenzione all’accesso alle cure, al mantenimento della salute e al benessere. Ringraziamo padre Giovanni Battista Scarinci e il dottor Giorgio Apazzi, rispettivamente direttore amministrativo e direttore sanitario dell’Istituto, per la rinnovata disponibilità verso il sistema aclista».

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